Dal 2002 le Regioni e gli enti territoriali possono stipulare con intermediari finanziari (per esempio Banche) contratti di finanza derivata tipo IRS (interest rate swap), allo scopo di contenere il rischio collegato all’aumento dei tassi di interesse o a ridurre il costo dell’indebitamento a tasso fisso.
Da sottolineare che questi strumenti non servono per finanziamenti (come per esempio l’assunzione di un mutuo), ma impegnano le parti a versare o a riscuotere ad una data prestabilita un importo predeterminato in base a specifici indici di borsa ed ad un parametro chiamato importo nozionale.
Da sottolineare che questi strumenti non servono per finanziamenti (come per esempio l’assunzione di un mutuo), ma impegnano le parti a versare o a riscuotere ad una data prestabilita un importo predeterminato in base a specifici indici di borsa ed ad un parametro chiamato importo nozionale.
Nel giugno 2002 la Giunta Comunale (Sindaco Capezzuoli) stipula un contratto swap con Unicredit per un importo nozionale (cioè di puro riferimento) pari a 11,5 milioni di con scadenza 2015, con l’obbiettivo principale di ottenere dalla Banca il versamento pronta cassa di 356.257 necessario al pareggio finanziario dell’esercizio 2002 e quindi non conforme agli scopi ai quali dovrebbero essere finalizzati questi tipi di contratti.
Chiariamo ancora che questo importo nozionale, nel nostro caso, è costituito dal debito che il nostro Comune ha con la Cassa Depositi e Prestiti alla quale si continua a pagare esattamente quanto previsto nei piani di ammortamento dei mutui indipendentemente dall’andamento degli indici di borsa.
Nel dicembre 2004 la Giunta Comunale (Sindaco Beneforti) ha chiuso il contratto del 2002 stipulando un nuovo swap (Collar Swap) con il gruppo Unicredit portando il capitale nozionale a 15,8 milioni di con scadenza 2024 e variando i tassi dei parametri degli indici di borsa (nel nostro caso facendo riferimento al tasso Euribor).
È evidente che più è lungo il periodo contrattuale più possono aumentare i rischi di cambiamento dei tassi di interesse, accentuando la natura aleatoria del contratto rispetto agli obbiettivi.
Questo rischio è diventato realtà dal luglio 2006, quando il tasso Euribor ha superato il valore di 3,19.Nel contratto stipulato nel 2004 è previsto infatti che se il tasso Euribor supera 3,19 è il Comune che deve pagare la Banca.
Per questo nel 2007 il Comune di Impruneta ha subito una perdita e quindi ha pagato 146.000 a Unicredit e le previsioni di perdita per il 2008 ammontano a 176.000 .
Per chiudere anticipatamente il contratto, il Comune deve pagare alla Banca il valore commerciale del contratto (mark-to-market) che al 17 luglio 2007 era pari a 720.180 e che certamente oggi è superiore dato che il tasso Euribor è intorno al 4,7.
Nel 2007 sono state fatte diverse variazioni di bilancio specifiche, tese a far fronte a queste maggiori uscite che incidono sulla spesa corrente e che quindi hanno diminuito la capacità di spesa del Comune a favore della cittadinanza.
Per il 2008 la situazione si prospetta molto più pesante in quanto le previsioni di perdita sono maggiori e l’eventuale rescissione del contratto comporterebbe addirittura serie difficoltà per il pareggio del bilancio.
Luciano Lepri e Roberto Viti Gruppo Consiliare Obbiettivo Comune
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